Al teatro di Sanluri si ricorda De André
il 9 febbraio 2020 a Sanluri andrà in scena lo spettacolo 'Il sorriso del gorilla', antologia di pezzi di Fabrizio De André analizzati e discussi. A produrlo la compagnia La maschera teatro, fondata nel 1964 e impegnata nella trasposizione in lingua sarda di classici del teatro
Domenica 9 febbraio 2020 alle 19:30 a Sanluri andrà in scena lo spettacolo "Il Sorriso del Gorilla” scritto e diretto da Enzo Parodo, un sentito omaggio al genio musicale del cantautore genovese Fabrizio De André, scomparso nel 1999. Prodotto da La Maschera Teatro, lo show interpretato da Massimo Muscas, Fulvia Ibba, Anna Pia e Viviana Ibba consiste in un’antologia delle canzoni di De André analizzate e discusse. Tra queste occupa un posto di primo piano "Il Gorilla” di Georges Charles Brassens, satira caustica sulla società contemporanea.
La compagnia "La Maschera Teatro" è stata fondata nel 1964, in un periodo di intenso fervore culturale per la Sardegna. La prima commedia in lingua sarda messa in scena è stata "Basciura” di Antonio Garau, interpretata da Antonio Sciola, Mario Fulghesu nei panni dell’operaio, Ida Pillittu e Ginetta Porcu in quelli delle casalinghe e Salvatore Mossa in quelli dello studente. La compagnia è gradualmente cresciuta e nel 1976 ha partecipato alla rassegna "Arte e ambiente” della Biennale di Venezia, esibendosi all'Università di Cagliari.
Trasformatasi da associazione in cooperativa nel 1985, "La Maschera Teatro" ha tradotto in sardo spettacoli classici di Molière e Plauto e nel 1990 è stata fra i soggetti promotori dell’Associazione Regionale del Teatro Etnico, che raccoglie i gruppi più importanti del panorama sardo. Nel 1992, in occasione del centenario della disastrosa inondazione di San Sperate, Alfonso Spiga produsse il dramma "S’unda manna” per la regia di Giampietro Orrù. A seguire sono stati realizzati "S’urtimu cantu”, trasposizione de "Il canto del cigno” di Cechov, "Brullas de attori” tratto da un testo di Dario Fò, "L’amore per lettera e L’amore ladro” di Salvatore Vargiu e il monologo "Soli”.