Cultura & Tempo Libero

Sanluri raccontata da un artista

Nel 2011 è stato pubblicato postumo il libro di Francesco Onnis, dal titolo Bellus tempus, a cura di Renzo Cau (reperibile anche online). Non è come scritto nell’introduzione un’opera scientifica sulle tradizioni sanluresi, benché l’autore fosse in grado di descrivere storia e personaggi del paese in modo originale e ironico.
È piuttosto un’opera composita, da vero artista, che mescola poesie e racconti in sardo, preghiere del buon cristiano, ed espressioni dialettali cadute in disuso. I proverbi, alcuni spassosissimi, fanno entrare a pieno nella vitalità di una lingua (più che un dialetto) coltivata per secoli e da alcuni mai abbandonata, capace di sfumature sottili ed espressioni comiche.
Naturalmente l’opera è comprensibile nella sua interezza e complessità solo a chi abbia dimestichezza con il dialetto, e in particolare ai cittadini di Sanluri e delle zone limitrofe. È una sorta di omaggio da parte di Onnis ai propri concittadini, un segnale a non lasciarsi travolgere dal presente dimenticando le proprie tradizioni.

Qui sotto un piccolo elenco di espressioni riportate nel libro (con il quale anche un forestiero può esercitarsi a capire):

1) A chi têidi atti no ddi manca patti
2) A chi têidi proccu o pudda no dd’ammanca nudda
3) A dì a dì tocca su casu
4) A fueddusu maccusu, origas sudrasa
5) A morri e a pagai nc’à sempri tempusu
6) A mussiu de cãi, piu de cãi
7) A peddi allêa corrìa lada
8) A pregontu s’arrìbada a Roma
9) A quaddu friau, sa sedda ddi pìzziada
10) A s’arriccu no dèppasta e a su poburu no imprommittasta

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