Storia & Territorio

La chiesa di San Martino tra storia e devozione

La Chiesa di San Martino a Sanluri vanta una lunga storia sebbene non si abbiano notizie certe sulla sua stessa fondazione: i primi documenti d’archivio, infatti, riportano notizie riguardo a questa chiesa a partire dal XVI secolo, ma sono informazioni che attestano solo i restauri effettuati e i lasciti destinati all’abbellimento degli altari.

Dalle sue fattezze estetiche si può far risalire la sua edificazione all’epoca medievale (circa XIII secolo) in quanto ancora oggi presenta il portale della facciata lunettato e l’abside semicircolare, due chiari esempi dello stile romanico dell’epoca.

Attorno a questa chiesa periferica della città, come era usanza, vi si trovava anche un cimitero, che accolse molte vittime della grande epidemia di peste che colpì tutto il territorio isolano: un’opera, proveniente da questa chiesa ma custodita oggi in quella parrocchiale di Nostra Signora Maria delle Grazie, attesta proprio il ricordo di quei drammatici mesi di epidemia.

Terminata l’ondata di peste, venuto meno il rischio di contagio, questo cimitero venne risistemato e delimitato da mura e i corpi tornarono ad essere seppelliti all’interno delle mura, nella chiesa di Sant’Anna: il cimitero di San Martino oggi non è più attivo ma la chiesa, seppur abbandonata temporaneamente, è stata recentemente ripristinata dalla comunità del quartiere ove si trova.

La chiesa di San Martino si presenta, oggi, con un semplice impianto architettonico: una sola navata, abside semicircolare, copertura a capriate e campanile a vela sormontato da una croce; nella parete laterale e in facciata si trova un portico ricostruito proprio a seguito dei recenti restauri, così come per il tetto.

Lo stato in cui oggi possiamo ammirare la chiesa non era, ovviamente, come quello originario: sebbene l’impianto architettonico non ha subito significative variazioni, molto è cambiato nel suo arredamento interno, dove sono venuti meno gli arredamenti liturgici, i dipinti e le opere della devozione popolare della comunità che, assiduamente, frequentava questo luogo di culto.

Tuttavia resta pur sempre un baluardo della storia devozionale della terra di Sanluri, oltreché delle comunità che abitarono questa landa in epoca medievale.

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